Recensioni - Opera

Vittoriale: “Tinte delicate per l’omaggio a Ciaikovski della Compagnia Balletto Classico”

Lo spettacolo presentato la scorsa sera dalla Compagnia Balletto Classico di Liliana Cosi e di Marinel Stefanescu ha avuto come ca...

Lo spettacolo presentato la scorsa sera dalla Compagnia Balletto Classico di Liliana Cosi e di Marinel Stefanescu ha avuto come caratteristica dominante la delicatezza. Lo spettacolo era già stato proposto dalla compagnia nel 1993 in occasione del centenario della morte del celebre musicista russo; un omaggio, come appunto recita il titolo, ad un artista che tanto ha dato alla musica ed soprattutto al balletto, che per qualcuno è sinonimo di “Lago dei Cigni”.
Il programma della serata era diviso in tre parti: Romeo e Giulietta, Omaggio a Ciaikovski (sulle celebri note del primo tempo concerto n. 1 per pianoforte ed orchestra) e Patetica.
Ciascuno di questi tre pezzi aveva una sua fisionomia ben delineata dalla sapiente coreografia di Marinel Stefanescu, celebre ballerino rumeno diplomatosi all’accademia coreografica di Bucarest.
Romeo e Giulietta, interpretati rispettivamente da Alexandr Serov e Bianca Assad, sono stati molto puliti e precisi in tutti i passaggi tecnici; entrambi vestiti di bianco, davano proprio l’idea dell’innocenza e della freschezza. La storia era articolata per piccoli quadri-scene, molto essenziali, ma efficaci: il primo incontro, il duello tra Mercuzio e Tebaldo, la tomba di Giulietta. Il dramma di Shakespeare è stato in brevissimo tempo rappresentato alla perfezione rispondendo esattamente all’unità aristotelica di spazio, tempo ed azione.
L’Omaggio a Ciaikovski, danzato dalla coppia Paola Masi/Dorian Grori oltre che da quattro interpreti femminili, è stato molto apprezzato dal pubblico, probabilmente anche per la musica molto nota e più coinvolgente. La coreografia, quasi balanchiniana, ideata da Stefanescu era molto difficile, e in alcuni tratti le ragazze hanno talvolta avuto qualche piccolo tentennamento. Stefanescu ha fatto danzare ogni singola nota della partitura musicale, inserendo numerosissime pirouettes (tutte triple!) e tours chaînés in tutte le direzioni dando perciò l’idea del vortice del movimento.
Nella Patetica il coreografo si propone di seguire con la danza i temi musicali legati allo stato d’animo del compositore ed identifica perciò nel balletto tre personaggi: la Vita, Clara Ventura, l’Amore, Rezart Stafa, e il Destino, Alexandr Serov, quest’ultimo particolarmente distintosi per i salti forti e potenti.
Il tema filosofico è stato svolto adeguatamente dai danzatori, esempio di come anche una piccola compagnia possa riuscire, con la sincerità, a sostenere una piacevolissima serata.
Tutti gli abiti, ideati dallo stesso Stefanescu e da Cazacu, erano raffinati e curati fin nei più piccoli dettagli, senza mai essere eccessivi. Efficaci e suggestive le luci, specialmente in Romeo e Giulietta.

Sonia baccinelli 16 agosto 2005